“Vinci Salvini” è il simpatico e innovativo concorso a premi social lanciato recentemente dal leader della Lega, che punta a diventare premier.
Da qui al 4 marzo, giorno in cui si terranno le elezioni politiche, i militanti e sostenitori del “capitano” potranno sfidarsi a colpi di “Mi piace” sui post pubblicati su Facebook dal loro leader.
La competizione social ideata dal team tecnico e di comunicazione di Matteo Salvini funziona in modo semplice : più “Mi piace” metti, e più veloce sei, ai post della pagina di Salvini, più punti fai.
Quali sono i premi?
- I vincitori della classifica giornaliera riceveranno una telefonata da Matteo Salvini e un post con la loro foto sui suoi canali social;
- I vincitori della classifica settimanale, 4 da qui al 4 marzo, incontreranno direttamente il Capitano per un caffè, e il video verrà postato su tutti i social!
Nel video di presentazione Salvini è molto chiaro quando dice :
Gli altri hanno tv, radio, giornali, tg, banche, coop e quattrini. Noi abbiamo voi! Noi abbiamo la rete, finché ce la lasciano libera…
Ora entriamo nel dettaglio di Vinci Salvini e scopriamo le verità nascoste.
Come ci si iscrive a Vinci con Salvini e perché questa parte all’apparenza noiosa è fondamentale per capire cosa c’è sotto
Punto importante : devi essere già presente su Facebook. Non ti viene impedito di iscriverti al portale “Salvini Premier” (primo sospetto), ma se vuoi partecipare al concorso e vincere i premi, prima o poi, devi creare il tuo account privato all’interno del social più famoso e frequentato del mondo.
Ecco la prima schermata a cui ti trovi di fronte se vai sul sito Salvini Premier. Per procedere con la registrazione devi cliccare sul bottone blu “clicca per proseguire”.
Andiamo avanti.
A questo punto arrivi su questa nuova pagina per decidere la modalità di registrazione : tramite Facebook o form di inserimento dati. Risulta ben visibile, infatti, il seguente avviso : “Non hai Facebook? Registrati compilando il modulo sottostante. Potrai creare il profilo Facebook e collegarlo al tuo utente in un secondo momento, e potrai così partecipare a “Vinci Salvini!”.
Qui sorge il primo problema tecnico. Se ti iscrivi da computer desktop o portatile e sei già collegato a Facebook (di solito è così), l’iscrizione fila liscia con due click. Se, invece, ti iscrivi da mobile (tablet o smartphone), come fa la maggior parte delle persone, allora ti si apre automaticamente il browser di default (probabilmente Safari su dispositivi Apple e Chrome su quelli Android) e ti viene chiesto di inserire le credenziali per il login (nome utente e password).
Perché con due click e non uno soltanto?
Perché, trattandosi di un app di terze parti (sviluppata internamente o tra le top già presenti nel mercato), Facebook ci tiene a chiederti un’ulteriore conferma e a darti la possibilità di verificare quali dei tuoi dati verranno condivisi con Salvini.
Nella seconda immagine, infatti, puoi vedere come solo i dati del tuo profilo siano obbligatori, mentre la lista degli amici e l’indirizzo email possano essere disabilitati
Essendo quello su Vinci Salvini un test, ho disabilitato la lista degli amici, perché non sono se e come verranno usate quelle informazioni e se (e in che modo, eventualmente) le persone verranno contattate in automatico usando il mio nome come richiamo.
Non ho disabilitato l’email perché voglio capire, nel tempo, come la useranno. L’ipotesi è che possano aver integrato l’app con un software di email marketing proprietario (o interno creato ad hoc) per sincronizzare gli indirizzi email e contattarmi con quel mezzo in futuro. Non so se sia così, ma è quello che farei io se fossi al loro posto e se ci fosse la possibilità di farlo tecnicamente.
Andiamo avanti.
Dopo aver cliccato sul bottone blu “Continua come Matteo” ecco che mi sento salire il secondo sospetto.
Il profilo non è completo e mi viene chiesto di completare i dati base, cosa che faccio.
Inserisco email, data di nascita, sesso, stato, paese di residenza e provincia. Alcuni campi sono obbligatori e quindi, se voglio completare la registrazione devo per forza inserirli e poi salvare. Strano che venga richiesta obbligatoriamente l’email. Segno che, probabilmente, viene acquisita dall’app in fase di iscrizione e da qualche parte memorizzata, ma che non si è riusciti ad esportarla anche nel backoffice del portale.
Fatto questo, ricevo l’avviso che i dati sono stati salvati e che mi è stata inviata un’email per confermare la veridicità e aggiornare definitivamente i dati. Clicco sul bottone all’interno dell’email e, finalmente, dopo un lungo percorso (più a scriverlo che a farlo, a dir la verità) sono definitivamente iscritto.
Da questo momento posso accedere al portale con un solo clic.
Ma l’obiettivo di questo articolo non era certo quello di creare una guida a prova di principiante per iscriversi a Vinci Salvini e fare un favore a lui.
Questa parte, noiosa, è servita per fare emergere alcune cose e confutare la mia tesi, che scoprirai tra pochissimo.
La segmentazione degli iscritti e dell’elettorato, il vero motivo dietro al concorso social Vinci Salvini
Andiamo subito al sodo : il vero motivo che ha spinto Salvini e il suo team a lanciare “Vinci Salvini”, il concorso a premi social, è quello di acquisire il più alto numero possibile di contatti tra la base di fan (e magari incrementarla) presenti nel network salviniano sui social (composto da più pagine) e profilarli con un’elevata precisione.
Come ho spiegato più volte ai membri di Posizionamento Politico, la nostra accademia del marketing politico con appuntamento mensile, di cui puoi entrare a far parte subito dopo essere passato da qui, Salvini fino ad oggi aveva una grossa carenza : non aver ancora convertito il traffico che controlla e non controlla in traffico che possiede.
Non voglio star qui a fare una lezione intera (ne ho parlato per due mesi all’interno dei webinar dell’accademia), non c’è né il tempo né lo spazio per farlo, ma essere conciso ed essenziale.
Per farla breve, non aveva ancora acquisito i dati dei suoi fan (nomi ed email, come minimo) sui social per mettersi al riparo da un’eventuale sospensione o espulsione da Facebook (in primis) e per poter entrare poi in contatto con loro in qualsiasi momento a costo zero.
A che servono milioni di fan se tutto d’un colpo chi controlla la piattaforma decide che non sei più gradito? Non bisogna mai fare l’errore di sottovalutare questo scenario, perché tutto è possibile. Anche se sei un “pesce grosso”. A maggior ragione uno con le nette, forti e politicamente scorrette posizioni che prende Salvini.
Oppure per sopperire a una futura “caduta in disgrazia” di una piattaforma social che oggi sembra un colosso inarrivabile e che un domani potrebbe essere scalzata da altre innovazioni. Se in questo momento te la stai ridendo di fronte a quello che hai appena letto, ricorda che niente è per sempre.
Mettere tutte le uova in un paniere non è mai una buona idea. Ne sanno qualcosa i risparmiatori truffati dalle banche e rimasti senza più nulla (che Dio li aiuti), giusto per fare un esempio tipico della vita reale di tutti i giorni. Ne sanno qualcosa gli investitori che fanno l’errore di mettere tutti i loro soldi in azioni o di usare tutto il loro capitale per acquistare quelle di una sola società.
Il nuovo “sistema operativo” di Salvini
Basta loggarsi su “Salvini Premier” ed entrare nella sezione che ti permette di modificare il profilo per capire quali dati personali interessano a Salvini e con cui vorrà gradualmente popolare quello che io considero il prossimo “Il Rousseau leghista”.
Nome, cognome, email, data di nascita, sesso, comune e provincia di residenza, cellulare, telefono fisso.
Ma non solo, anche i link ai profili social che potrebbero poi essere monitorati da un software dedicato alla ricerca di dichiarazioni e opinioni per orientarsi riguardo ai temi sui quali puntare, registrare approvazione e dissensi vari.
Il fatto che verrà usato come una sorta di CRM politico è testimoniato anche dal fatto che è possibile compilare le opzioni per aggiornare il proprio “curriculum politico” : tipo di iscrizione, carica amministrativa, carica all’interno del partito e un campo libero di descrizione.
Penso che l’obiettivo a medio-lungo termine del leader della Lega sia quello di avere a disposizione una piattaforma con iscritti e sostenitori profilati, implementando nuove funzionalità per trasformarla in un “sistema operativo” che sappia tutto di tutti e possa raggiungere target diversi con messaggi diversi senza dover passare da sistemi proprietari altrui (di cui, però, avrà ancora bisogno per un discreto tempo).
Davvero è questo il futuro?
Vinci Salvini è solo un’esca? Questa è la mia impressione ed è quello che farei io se fossi nella loro posizione. Sinceramente, non so se in questo momento sia la loro idea o se io stia semplicemente dando dei “consigli” su sviluppi a cui non avevano pensato e che magari saranno ben felici di prendere in prestito.
Quello che è certo è che il futuro digitale dei partiti non può prescindere da un “sistema operativo” proprio, inteso come una piattaforma digitale con le funzioni di cui ho parlato in questo articolo e molte altre di cui potremmo star qui a discutere per giorni.
Il M5S, pur con tutte le carenze riscontrate, è già avanti. La Lega sembra si stia adeguando. Dico “sembra” proprio per quanto ho scritto sopra.
E gli altri?