Partito Democratico

Renzi fa “ciao” con la manina al PD, ma parte già zoppo online

renzi dice addio al pd

La notizia principale di questi giorni, che non vede protagonista Salvini (nonostante Pontida), è la scissione del PD causata dalla fuoriuscita dal partito di Renzi e di un gruppetto di fedelissimi.

Si sono sprecati gli appelli all’unità del partito, anche da parte di molti che fino a pochi giorni fa mangiavano alla corte del Duca di Firenze e che non lo hanno seguito in questa nuova avventura.

Ma Renzi, si sa, quando decide, non è tipo da guardarsi indietro o da farsi convincere facilmente.

Renzi ha detto addio al partito che condusse al massimo storico alle elezioni europee del 2014 durante “Porta a Porta”, la terza camera di Bruno Vespa.

Su questa situazione devo dire due cose: devo dare due risposte a due domande che mi sono state poste.

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La storia della sinistra che non vuole fare (troppo) la sinistra

grasso e la boldrini

Questa settimana abbiamo assistito ad episodi schizofrenici tra le forze politiche e gli esponenti a sinistra del PD.

Veniamo a sapere da un articolo de “La Repubblica” che MDP-Articolo1, il partito dei fuoriusciti dal PD guidato da Bersani&co, e Campo Progressista di Pisapia si erano in gran segreto affidati al famigerato fotografo Oliviero Toscani per creare l’immagine del nuovo polo unitario di sinistra-sinistra. Un polo che avrebbe poi accolto Piero Grasso, potenziale leader della nuova forza politica (ma di questo ne parliamo dopo).

Per la verità, sembra sia stato lo stesso Toscani ad offrirsi, ma poco importa.

Il Toscani aveva iniziato a lavorare per dare un’identità grafica al nuovo soggetto e dopo due mesi di lavoro aveva finalmente partorito l’idea.

Lo stato maggiore dei due partiti si è visto presentare il lavoro con toni entusiastici prima di cadere nel più totale imbarazzo.

Sai com’è stato chiamato il “nuovo” partito? O meglio, avrebbe dovuto chiamarsi.

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Partito Liquido VS Partito Strutturato. Chi vince?

italia vs usaAllarme rosso compagni! Non è stata usata questa frase, ma poco ci manca.

L’allarme l’ha lanciato il quotidiano “La Repubblica”,  con un articolo firmato Goffredo De Marchis. A seguire un video messaggio del direttore Ezio Mauro su “Repubblica TV”, con un appello sull’utilità dei partiti, perchè “i partiti servono ancora”. E le dichiarazioni dell’ex segretario del PD Bersani sul fatto che il Partito Democratico “non è più un partito”.

Cos’è successo per scatenare tutto questo caos? Riporto il titolo dell’articolo principale per far capire meglio di cosa parliamo.

Pd senza base, solo 100mila tessere. In un anno persi 400mila iscritti.

E poi continua…

I dati shock di settembre. In Sicilia, Basilicata, Molise, Sardegna e Puglia il reclutamento non è praticamente partito. Mentre aumentano gli elettori, nei 7.200 circoli la militanza langue. È la mutazione genetica del partito, sempre più simile al modello Usa. Anche le casse sono in sofferenza.

Praticamente il PD sta morendo. Questo è l’allarme lanciato da più parti della politica e del giornalismo (che un po’ militante e partigiano lo è). 

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