Mi hanno colpito le parole usate da Maria Teresa Meli qualche giorno fa all’edizione serale della trasmissione “L’aria che tira” su LA7.
La giornalista del Corriere della Sera, mentre discuteva con Daniela Santanchè, ha detto :
Berlusconi voleva piacere a tutti, Renzi no.
In questa frase è racchiusa l’essenza del posizionamento politico, di cui ho già accennato in un altro articolo.
Non ricordo sinceramente in quale contesto ha pronunciato questa frase, ma non importa. E’ sufficiente aver letto l’articolo di Repubblica che anticipa le strategie autunnali di Matteo Renzi per far approvare le Unioni Civili per le coppie Gay, estendendo a loro gli stessi diritti delle coppie eterosessuali sposate, per riprendere il filo.
Non entro nel merito della questione, non mi interessa e non voglio nemmeno scatenare un pandemonio (così si dice dalle mie parti), mi concentro solo sulla strategia politica. Se leggi questo blog ti interessa quella, giusto?
Nonostante si sia sempre definito un liberale, e nonostante una componente del suo partito spingesse in questo senso, Berlusconi non ha mai affrontato realmente l’argomento sulle coppie gay, per vari motivi :
- Per la contrarietà della Lega Nord e dell’allora Alleanza Nazionale (salvo poi il ripensamento di Fini);
- Per non indispettire i cattolici, che votavano in massa prima Forza Italia, poi il PDL (il PD prima di Renzi era troppo spostato a sinistra);
- Per ingraziarsi Vaticano e gerarchie ecclesiastiche (la CEI dei Vescovi);
- Perchè al suo elettorato non interessava.
Da un punto di vista strategico mi auguro fosse principalmente per quest’ultimo motivo, magari anche senza volerlo. Perchè dico questo? Perchè vuol dire che avrebbe rispettato la volontà dei propri elettori e del proprio target elettorale, contrari per la stragrande maggioranza a provvedimenti di questo tipo. Ma in un prossimo futuro non è detto che le cose non cambino.