Lega Nord

Vinci Salvini, cosa si nasconde dietro il simpatico concorso social del “capitano” della Lega

vinci salvini sfondo

“Vinci Salvini” è il simpatico e innovativo concorso a premi social lanciato recentemente dal leader della Lega, che punta a diventare premier.

Da qui al 4 marzo, giorno in cui si terranno le elezioni politiche, i militanti e sostenitori del “capitano” potranno sfidarsi a colpi di “Mi piace” sui post pubblicati su Facebook dal loro leader.

La competizione social ideata dal team tecnico e di comunicazione di Matteo Salvini funziona in modo semplice : più “Mi piace” metti, e più veloce sei, ai post della pagina di Salvini, più punti fai.

Quali sono i premi?

  • I vincitori della classifica giornaliera riceveranno una telefonata da Matteo Salvini e un post con la loro foto sui suoi canali social;
  • I vincitori della classifica settimanale, 4 da qui al 4 marzo, incontreranno direttamente il Capitano per un caffè, e il video verrà postato su tutti i social!

Nel video di presentazione Salvini è molto chiaro quando dice :

Gli altri hanno tv, radio, giornali, tg, banche, coop e quattrini. Noi abbiamo voi! Noi abbiamo la rete, finché ce la lasciano libera…

Ora entriamo nel dettaglio di Vinci Salvini e scopriamo le verità nascoste.

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Una rottura di Maroni : adesso è Salvini a pensare alle scope?

bacio maroni

Da un po’ di giorni girava sempre più insistentemente la voce che Roberto Maroni, attuale governatore della Regione Lombardia e uomo di punta della Lega, non si sarebbe candidato per un secondo mandato, nonostante tutti i sondaggi lo dessero favorito su Gori del centrosinistra.

Mezza conferma è arrivata ieri dopo il vertice di Arcore che ha siglato il patto elettorale tra Berlusconi, Salvini e la Meloni (più il quarto polo).

Oggi, ad ora di pranzo, Maroni ha tenuto una conferenza stampa in cui ha annunciato ufficialmente la sua rinuncia a correre per un secondo mandato in Regione Lombardia per “motivi personali”.

Nessun problema di salute per la cronaca.

Maroni sottolinea anche la sua esperienza di governo e dicendo che è a disposizione.

Quando un politico dice di essere a disposizione del partito in un determinato contesto può significare due cose :

  • Vuole un posto sicuro per una determinata competizione elettorale (in questo caso le elezioni politiche);
  • Esce dalla porta per poi rientrare dalla finestra o da un portone (ministro esterno o addirittura premier nel suo caso).

Non è una novità che Maroni, il quale ha un profilo istituzionale e di governo, preferisca andare a Roma e che la Lombardia gli stesse stretta.

Non è ancora chiaro se alla fine sarà tra i candidati della Lega in qualche collegio uninominale o in qualche listino o se voglia saltare un giro.

Di sicuro c’è che, come lui stesso ha detto, non vuole andare in pensione. 

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Il Movimento 5 Stelle all’assalto del nord

movimento 5 stelle al nord

Negli ultimi giorni ho letto e riletto un articolo molto interessante che parla del Movimento 5 Stelle e delle prossime mosse in preparazione delle elezioni politiche del prossimo anno.

Lo puoi leggere qui, ma se non hai voglia e tempo di farlo (è lunghetto) ti riassumo io i punti chiave :

  • Per ora il baricentro del Movimento è sbilanciato verso il Centro-Sud;
  • Per provare a vincere le prossime elezioni Politiche, il Movimento 5 Stelle dovrà conquistare le terre che si sono finora mostrate più diffidenti nei suoi confronti. Quelle del Nord;
  • Al Nord il centrodestra a trazione leghista ha ricominciato a macinare consensi. L’obiettivo del movimento di Beppe Grillo è dunque di raggiungere il 20% anche in quelle regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto);
  • Per riuscirci si concentrerà molto probabilmente su un messaggio differenziato rispetto a quello che verrà portato per esempio al Sud. Si dovrà parlare meno di reddito di cittadinanza e più di impresa, sicurezza e immigrazione;
  • Un passo importante, i 5 Stelle lo hanno intanto compiuto rendendo possibili i referendum consultivi per l’autonomia della Lombardia e del Veneto. Sono stati i loro voti a essere determinanti nei rispettivi Consigli regionali;
  • Con i referendum di Lombardia e Veneto i 5 Stelle segnalano dunque due prospettive. La prima è che non vogliono essere solo il partito dei No. La seconda è che il terreno di contesa elettorale con la Lega di Matteo Salvini è sempre più ampio. Non solo l’euroscetticismo e l’immigrazione, c’è anche il tema delle autonomie territoriali;
  • Quello che ai 5 Stelle manca ancora – soprattutto al Nord – è di essere considerati interlocutori pienamente affidabili. Non basta sventolare il tema della legalità;
  • Se l’obiettivo è di prendere il 20% in regioni come la Lombardia, occorre infatti considerare che nel 2013 al 25,5% raccolto a livello nazionale corrispose il 14,3% delle Regionali.

Fine del riassunto, ora iniziamo a discuterne. 

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