Mercoledì 2 Aprile i ROS dei Carabinieri, su ordine della Procura di Brescia, hanno eseguito 24 ordini di custodia cautelare e 33 perquisizioni a carico di un gruppo di secessionisti veneti (ed in piccola parte lombardi) accusati di terrorismo, eversione del sistema democratico e fabbricazione di armi.
Queste persone sono state accusate, per farla breve, di aver messo in atto “varie iniziative, anche violente”, per ottenere l’indipendenza del Veneto e di altre parti del territorio nazionale dallo Stato italiano.
Tra le accuse anche quella della costruzione di un carroarmato (il Tanko, seconda versione), ottenuto dalla “trasformazione” di una ruspa, con tanto di cannoncino pronto a sparare.
Tutto ciò a distanza di circa 17 anni dall’assalto dei Serenissimi al campanile di San Marco.
Tra i 24 arrestati anche due storici “pezzi da novanta” dell’indipendentismo Veneto : Franco Rocchetta (intellettuale ed ex parlamentare della Liga Veneta) e Lucio Chiavegato (Presidente della L.I.F.E. e leader del Comitato 9 Dicembre).
L’inchiesta della Procura di Brescia è parsa subito inconsistente ed ha provocato un sollevamento popolare pacifico senza precedenti in Veneto, nei confronti degli arrestati e delle loro famiglie. Infatti molti degli arrestati (tra cui Chiavegato e Rocchetta) sono già stati scarcerati e completamente assolti. Altri sono in attesa del rilascio.
Ma veniamo al punto…a quello che solo gli occhi “allenati” ed esperti sono riusciti a vedere in questa fase. I miei, in questo caso.
In quei giorni la notizia è apparsa in tutti i TG, le trasmissioni di approfondimento ed i talk show politici. Io li ho guardati tutti, senza tregua. Posso tranquillamente dire che MAI prima di quel momento avevo visto così in difficoltà conduttori, politici, magistrati e forze dell’ordine nel commentare un evento accaduto. Un imbarazzo mai visto.