Fiamma Tricolore

L’unico modo in cui Giorgia Meloni può liberarsi dalle catene di Salvini

giorgia meloni

Il 2-3 Dicembre a Trieste si è tenuto il secondo congresso nazionale di Fratelli d’Italia.

Un congresso definito da Giorgia Meloni e descritto dalla stampa come “la seconda fase”.

In effetti un po’ di novità ci sono state, andiamo a vedere velocemente quali.

La prima riguarda il cambio del simbolo, con la scomparsa del riferimento ad Alleanza Nazionale e al MSI, pur mantenendo la storica fiamma tricolore.

La seconda riguarda le tre condizioni poste dalla Meloni agli alleati per formare una coalizione :

  • liste pulite, con un comitato che vagli le candidature;
  • programma comune (a partire dal “più imponente piano di sostegno alla natalità che si sia visto nella storia d’Italia perché non ci interessa occuparci di un’Italia non più popolata da italiani”);
  • clausola anti-inciucio, perché i voti di Fratelli d’Italia non servano per formare un governo di larghe intese dopo il voto (con l’attuale legge elettorale è difficile raggiungere una maggioranza).

La terza riguarda il nuovo atteggiamento della Meloni.

La destra (senza centro) in Italia vale molto di più di quel che si pensa in termini elettorali.

La concorrenza è spietata.

Salvini sta spingendo come un forsennato e Casapound ha alzato la testa e punta ad essere la sorpresa delle prossime politiche.

In questo contesto Giorgia Meloni sta finalmente e disperatamente cercando di differenziarsi dai propri avversari per non rimanere schiacciata e sofferente come una regione a statuto ordinario lo è tra due a statuto speciale (vedi il caso Veneto).

Questa è una novità per la Meloni ed il suo partito, che fino ad oggi avevano vissuto in maniera rinunciataria al traino di Salvini e della nuova “Lega nazionale”.

Sembrava che la Meloni fosse sempre lì a rincorrere col fiato sul collo. Per una volta ha dato lei le carte e si è presa la scena. A Trieste è successo questo. Miracolo dell’avvicinarsi delle elezioni. 

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