elezioni politiche

Il dramma di Forza Italia: il partito di Berlusconi ago della bilancia per andare o meno a elezioni anticipate

elezioni anticipate

Pensavi che la crisi di governo portasse a elezioni anticipate?

Eri sicuro che Salvini avrebbe avuto la strada spianata per andare a nuove elezioni nel mese di ottobre?

E invece…non è così automatico.

In Italia, la storia insegna, la richiesta di elezioni immediate, almeno da quando è nata la “Seconda Repubblica” che ha visto l’ascesa di Silvio Berlusconi, non ha sempre avuto esito positivo.

Il Presidente della Repubblica, per il ruolo che ricopre e le funzioni che gli vengono attribuite dalla Costituzione, proverà a trovare delle maggioranze alternative a quella formata da Lega e M5S, in modo da arrivare fino al termine della legislatura (prima della fine c’è da eleggere il suo successore, dettaglio da non dimenticare).

Se questo non sarà possibile ne trarrà le conseguenze e favorirà l’insediamento di un governo di orizzonte elettorale che possa guidare il Paese a elezioni anticipate.

Non credo, invece, a un governo a scadenza che si occupi di approvare la manovra finanziaria (che, tra l’altro, prevederà l’aumento dell’iva senza il disinnesco delle clausole di salvaguardia) per poi esaurire le proprie funzioni e permettere di andare al voto.

Mai dire mai, per carità, ma chi si prenderebbe la responsabilità di appoggiare questo governo di scopo di durata così breve?

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Elezioni anticipate : gli scenari per le elezioni politiche nel 2017

elezioni anticipate 2017

Il grido “elezioni anticipate” si è levato da più parti all’indomani del referendum costituzionale del 4 Dicembre, che ha visto prevalere nettamente il fronte del NO.

A gridarlo sono stati soprattutto i leader e i soggetti politici azionisti del fronte del NO alla riforma : Beppe Grillo, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e altri con minor seguito.

Ne manca uno all’appello, vero? Eh si, manca Silvio Berlusconi.

Berlusconi ha detto si ad elezioni anticipate, ma solo dopo aver fatto una nuova la legge elettorale.

Ecco le sue parole, ripetute più volte negli ultimi giorni.

A tale governo noi non potevamo partecipare né collaborare: siamo invece molto interessati a collaborare a una nuova stagione di riforme costituzionali vere e – nell’immediato – a una riforma della legge elettorale che consenta agli italiani di votare il più presto possibile, con nuove regole che garantiscano un’effettiva corrispondenza fra maggioranza parlamentare e di governo e maggioranza degli elettori.

In realtà Berlusconi non ha nessun interesse a votare subito e ad andare a elezioni anticipate perché la sua creatura, Forza Italia, è allo sbando e non è nelle condizioni di poter competere per la leadership del centrodestra.

Oltretutto, nel partito non c’è un leader che possa prendere il posto di Berlusconi (ma nemmeno lui lo vuole).

I suoi alleati chiedono le primarie, che lui vede come fumo negli occhi, e piuttosto che cedere lo scettro è disponibile a nuovi accordi col PD di Renzi.

Diciamola tutta : Berlusconi non si strapperebbe certo i capelli (è un modo di dire) se anche si andasse a scadenza naturale della legislatura nel 2018. Lui spera di essere riabilitato politicamente per potersi ricandidare.

Dopo la condanna che lo ha messo fuori gioco Berlusconi, a partire dal 9 marzo 2018, potrà chiedere di essere riabilitato, visto che il giudice di Sorveglianza di Milano gli ha concesso la liberazione anticipata.

L’articolo 179 del codice penale dice che trascorsi tre anni il condannato può chiedere la riabilitazione. Una sentenza, in questo senso, restituirebbe al leader di Forza Italia quella candidabilità scippatagli dalle legge.

Ecco spiegato perché…

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