Centrodestra

Il dramma di Forza Italia: il partito di Berlusconi ago della bilancia per andare o meno a elezioni anticipate

elezioni anticipate

Pensavi che la crisi di governo portasse a elezioni anticipate?

Eri sicuro che Salvini avrebbe avuto la strada spianata per andare a nuove elezioni nel mese di ottobre?

E invece…non è così automatico.

In Italia, la storia insegna, la richiesta di elezioni immediate, almeno da quando è nata la “Seconda Repubblica” che ha visto l’ascesa di Silvio Berlusconi, non ha sempre avuto esito positivo.

Il Presidente della Repubblica, per il ruolo che ricopre e le funzioni che gli vengono attribuite dalla Costituzione, proverà a trovare delle maggioranze alternative a quella formata da Lega e M5S, in modo da arrivare fino al termine della legislatura (prima della fine c’è da eleggere il suo successore, dettaglio da non dimenticare).

Se questo non sarà possibile ne trarrà le conseguenze e favorirà l’insediamento di un governo di orizzonte elettorale che possa guidare il Paese a elezioni anticipate.

Non credo, invece, a un governo a scadenza che si occupi di approvare la manovra finanziaria (che, tra l’altro, prevederà l’aumento dell’iva senza il disinnesco delle clausole di salvaguardia) per poi esaurire le proprie funzioni e permettere di andare al voto.

Mai dire mai, per carità, ma chi si prenderebbe la responsabilità di appoggiare questo governo di scopo di durata così breve?

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L’Italia ha il suo (inaspettato) Trump

salvini con trump

Piaccia o meno, è Matteo Salvini il vero vincitore di queste elezioni.

Lo so, lo so che il Movimento 5 Stelle ha preso quasi il doppio dei voti, e che sono quindi i “grillini” il primo partito d’Italia. Ma questo – seppur magari in dimensioni differenti – era un risultato ampiamente atteso. Lo era, invece, decisamente meno che il “Capitano” portasse la Lega a tre risultati storici, che non erano riusciti nemmeno al miglior Umberto Bossi o a Bobo Maroni. Salvini, infatti, ha portato la Lega oltre il 15% (al 17,4, per l’esattezza), centrando una buona affermazione anche al centro-sud, e scavalcando Forza Italia (ferma al 14%) all’interno della coalizione di centrodestra.

Il risultato è che, almeno sulla carta, Matteo Salvini è il premier in pectore della principale forza parlamentare eletta a Roma con il voto del 4 marzo.

Come ci è riuscito? Capendo meglio di altri come, cosa dire e quando dirlo.

Da un punto di vista “formale”, quella di Salvini non è stata una campagna elettorale grandiosa: ci sono state promesse elettorali ben più roboanti delle sue, ci sono state presenze sui media “tradizionali” ben più pesanti della sua, e sembrava che più protesta potesse assorbire il Movimento 5 Stelle, tanta meno ne sarebbe rimasta a lui.

Eppure…

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