Barack Obama

Posizionamento Politico, uno sguardo alle elezioni presidenziali americane del 2016

elezioni presidenziali americane 2016Per essere eletti alla presidenza degli Stati Uniti occorre creare un marchio capace di convincere almeno il 51% delle persone il giorno delle elezioni. Questo non è un compito facile in un paese così grande e diversificato come l’America.

Se hai un focus troppo stretto non otterrai il voto della maggioranza degli elettori.

Se è vero che focalizzarsi su un argomento principale aiuta a creare un marchio, per vincere le elezioni occorre allargare la base elettorale. Il compito è arduo. Neppure l’ iPhone possiede il 51% del mercato negli USA.

La chiave per vincere le elezioni è concentrarsi su un argomento circoscritto così da farne la propria battaglia ma, allo stesso tempo, abbastanza ampio da essere capace di attirare un grande numero di elettori.

George H. Bush – “Nessuna nuova tassa.”
Bill Clinton – “É l’economia, stupido.”
Obama – “Cambiamento,” e “Avanti.”

Le ultime elezioni presidenziali risalgono a 18 mesi fa, un’eternità quando si parla di politica. Ma è importante partire con il piede giusto riguardo al proprio marchio, al proprio messaggio ed alla propria visibilità, per entrare nelle menti degli elettori.

Una delle tecniche più efficaci di posizionamento politico è la ripetizione. Prima un candidato riesce a definire il proprio marchio ed iniziare a ripetere il proprio messaggio e meglio è. 

Leggi tutto

Nuovo Lincoln cercasi. Mentre il vento di Obama non soffia più, il GOP deve capire cosa fare “da grande”.

lincolnIl rapporto tra musica e politica è sempre stato molto forte. Specie negli Stati Uniti, dove la figura del cantautore “impegnato” ha sempre avuto un fascino e un attenzione che non ha trovato pari in Inghilterra, Italia o Francia (seppur il filone abbia attecchito, con alterne fortune, anche nei Paesi appena citati).

Ora, come certo saprete, negli USA ci sono state le elezioni di “mid-term”, ossia il “tagliando” che arriva a metà di ogni quadriennio presidenziale.
Il voto di qualche giorno fa è stato una disfatta per il Presidente Obama, con i repubblicani che hanno confermato la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti e conquistato quella del Senato.

Un colpo non da poco, quello subito dal supposto Uomo della Provvidenza, quello della “speranza” e del “cambiamento”.

Ecco, appunto, il cambiamento. Che ci riporta al discorso iniziale, sul rapporto musica-politica. Se devo pensare a delle canzoni “bandiera” del cambiamento, me ne vengono in mente due, entrambe sono legate al concetto di “vento” (nello specifico, penso a ‘Blowin’ In The Wind’ di Bob Dylan e a ‘Wind Of Change’ degli Scorpions).

Buffo, se si pensa che Barack Obama viene dalla “Citta Ventosa”, Chicago. Da quell’Illinois il cui Governatorato è stato conquistato dal GOP.

Il vento è cambiato, dunque, per restare in tema. Ed ha soffiato via la Speranza come tale, e la speranza di Cambiamento. 

Leggi tutto