Di campagne elettorali ne ho viste tante, molte le ho vissute in prima persona e molte altre da spettatore esterno più o meno interessato. Una delle cose che mi ha sempre dato ai nervi è la sacralità che viene conferita al programma elettorale, quasi fosse una sacra scrittura.
Si, mi riferisco proprio a quel famoso insieme di fogli di carta al cui interno un cittadino dovrebbe trovare le proposte per risolvere i problemi che lo affliggono.
In particolare, non ho mai sopportato il dover fare due cose:
- Scrivere un programma elettorale che in pochi avrebbe letto e ricordato, tranne gli avversari, da rinfacciare a futura memoria, e pochi altri addetti ai lavori;
- Dover perdere un sacco di tempo per scrivere un papiro, quando invece sarebbero bastate poche pagine fatte bene.
Per i “guru”, però, il programma elettorale è sempre stato importantissimo, anzi, fondamentale per vincere.
“La gente ti vota per questo”, si sente spesso ripetere.
E poi ancora: “Devi metterci dentro tutto, non deve mancare niente, deve andar bene per tutti”.
In tempi non sospetti avevo capito che un programma elettorale scritto in quel modo, secondo gli schemi tradizionali della politica, non avrebbe più funzionato in un mondo profondamente cambiato e in cui le persone sono bombardate tutti i giorni da un quantitativo enorme di informazioni di tutti i tipi.
Per la verità, non ho mai creduto più di tanto all’utilità del programma elettorale in sé ma, visto che la sua scrittura è un’abitudine piuttosto difficile da sradicare, ho dovuto ideare un metodo per realizzarlo che potesse renderlo il più possibile funzionale agli scopi del candidato di turno.
Per confermare quelle che all’inizio erano “solo” delle mie convinzioni, ho fatto quello che una persona con un approccio scientifico dovrebbe sempre fare: affidarsi ai numeri.
Ogni tanto mentono, è vero, e non sempre in politica due più due fa quattro, ma ti permettono di avere un quadro abbastanza fedele della situazione di partenza.
Abbiamo, quindi, effettuato una ricerca, coinvolgendo elettori residenti in comuni in cui si era votato negli ultimi due anni. Persone senza tessere di partito e fuori dal giro politico. Ne è venuta fuori una statistica molto interessante:
- Il 71% tiene solo i programmi dei candidati che gli interessano e cestina subito gli altri;
- Il 29% li cestina subito senza nemmeno guardarli.
Del 71% di cui sopra:
- L’80% legge tutto;
- Il 14% legge si e no la prima pagina;
- Il 6% li tiene, ma non li legge.
Dell’80% di chi legge tutto, a distanza di una settimana:
- L’82% ricorda solo qualcosina;
- Il 18% ricorda tutto.
Ora, data la propensione degli elettori a mentire, per i più svariati motivi, ritengo che questi dati rappresentino una situazione alquanto ottimistica. Detto questo, una loro prima lettura ci dice che:
- Il 57% degli elettori legge tutti i programmi;
- Solo il 10% sul totale ricorda tutto.
Bastano questi ultimi due dati per dare una dimensione reale dell’utilità dei programmi elettorali e della loro incidenza sulle decisioni degli elettori.
Ci sono dei motivi precisi per cui gli elettori se ne fregano del tuo programma elettorale e lo considerano, in molti casi, carta straccia. No, non perché dentro ci sono tutte promesse difficilmente realizzabili. Accade spesso, è vero, ma non è questo il motivo.
I veri motivi sono quelli che ti sto per svelare.
Ecco i 3 motivi sul perché gli elettori se ne fregano del tuo programma elettorale
Ti avverto, continua a leggere se, e solo se, sei predisposto a mettere in discussione tutte le tue convinzioni su questo argomento. Altrimenti chiudi questa pagina.
Ok, se leggi questa riga hai deciso di continuare, mi fa piacere.
1° MOTIVO : Target sbagliato
Il programma elettorale non può e non deve essere uguale per tutti.
Mi spiego meglio: se ci sono le elezioni nel tuo comune, e il territorio è vasto e diviso in frazioni e/o quartieri e/o circoscrizioni e/o municipi, le persone che abitano in uno di questi quartieri saranno attirate maggiormente, oltre che da forti prese di posizione di natura politica, da proposte (e relative soluzioni) che riguardano la zona in cui vivono.
Gli elettori sono egoisti e quindi pensano prima a se stessi. Si chiama interesse personale. Non c’è da stupirsi, fa parte della natura umana.
Se un elettore vive nel quartiere A, devi dirgli cosa intendi fare principalmente per il quartiere A, non per i quartieri B, C, D e via dicendo.
Quindi, oltre alle pagine del programma che valgono per tutte le frazioni, devono essere presenti le proposte/soluzioni per quel determinato quartiere. E devono essere ben in evidenza.
Ci sono persone curiose che voglio sapere cosa hai intenzione di fare anche negli altri quartieri, ma sono la minoranza.
Qualcuno potrebbe obiettare che: “Magari quello del quartiere A ha un parente o un amico nel quartiere B e se non trova niente di scritto non gli parlerà mai di te”.
Niente di più falso. Quella persona parlerà bene di te se ti riconoscerà come chi è in grado di risolvere i suoi problemi o soddisfare i suoi bisogni. Fine.
2° MOTIVO : Progetti al posto dei benefici
Ogni volta che leggo un programma elettorale mi sembra di vedere la lista della spesa: devo comprare A, B, C, D, etc.
Agli elettori non interessa tanto sapere che tu farai quella determinata cosa, quanto sapere quali benefici ricaveranno da quello specifico punto.
Attenzione, non sto dicendo che se vuoi costruire una nuova strada non devi scriverlo.
Quello che devi fare è dire agli elettori che benefici avranno dalla realizzazione di quella strada e poi dire qual è il “prodotto” che porterà quei benefici.
Se la strada permette di risparmiare ogni mattina quindici minuti di tempo per andare al lavoro, quello è il beneficio.
Che la strada sia progettata da un architetto di fama mondiale o che l’asfalto si secchi nella metà del tempo interessa meno.
Magari lo puoi usare come dettaglio per sottolineare che i tempi di realizzazione saranno più brevi o che l’opera verrà realizzata come Dio comanda, ma non è così determinante.
3° MOTIVO : Non hai un forte e rilevante Posizionamento Politico
Un candidato conosciuto, affidabile e stimato trasferisce credibilità anche al programma.
Un candidato con un forte e coerente posizionamento politico, anche se sconosciuto ai più, può arrivare a ottenere la stessa attenzione.
Immagina che ti arrivi a casa il programma di un candidato di cui non hai mai sentito parlare, di cui non conosci la reputazione, di cui non conosci le idee, di cui non riesci a capire cosa lo renda diverso dagli altri politici.
Ecco, per quanto possa essere fatto bene il programma, per quanto possa essere grande la tua curiosità di fronte alla novità, difficilmente quel candidato avrà delle possibilità di essere considerato.
Sarà che ho poco tempo, come penso molti elettori, ma di queste regionali non ci ho capito ancora una mazza, tanto per cambiare. Solita solfa, nessun messaggio chiaro, scarse motivazioni.
Se i candidati scrivessero (o si facessero scrivere) rispettando qualche tua linea guida forse sarebbe tutto più facile ed efficace per tutti.
Io la penso esattamente al contrario di questa frase :
Quindi non sei tu ad avere poco tempo Marco, ma chi non riesce ad essere chiaro e far passare il proprio messaggio in campagna elettorale.
Ciao,
ti volevo chiedere una informazione, per ora a titolo di curiosità, poi chissà.
Quali sono i passi da compiere per candidarsi a sindaco come indipendente?
Grazie!
Ciao Gianluca. Il discorso è un po’ complesso, ma tengo buona questa tua domanda per i video che sto realizzando e cercherò di risponderti lì.