La storia della sinistra che non vuole fare (troppo) la sinistra

Questa settimana abbiamo assistito ad episodi schizofrenici tra le forze politiche e gli esponenti a sinistra del PD.

Veniamo a sapere da un articolo de “La Repubblica” che MDP-Articolo1, il partito dei fuoriusciti dal PD guidato da Bersani&co, e Campo Progressista di Pisapia si erano in gran segreto affidati al famigerato fotografo Oliviero Toscani per creare l’immagine del nuovo polo unitario di sinistra-sinistra. Un polo che avrebbe poi accolto Piero Grasso, potenziale leader della nuova forza politica (ma di questo ne parliamo dopo).

Per la verità, sembra sia stato lo stesso Toscani ad offrirsi, ma poco importa.

Il Toscani aveva iniziato a lavorare per dare un’identità grafica al nuovo soggetto e dopo due mesi di lavoro aveva finalmente partorito l’idea.

Lo stato maggiore dei due partiti si è visto presentare il lavoro con toni entusiastici prima di cadere nel più totale imbarazzo.

Sai com’è stato chiamato il “nuovo” partito? O meglio, avrebbe dovuto chiamarsi.

Rullo di tamburi…

…la denominazione scelta è : MAX (scritto in rosso ed in tridimensionale).

simbolo max toscani
foto credit: vanityfair.it

L’imbarazzo era dovuto al fatto che MAX è anche l’abbreviativo con cui viene comunemente chiamato Massimo D’Alema, una presenza scomoda anche per questo nuovo soggetto politico.

Quando viene fatto notare a Toscani che il simbolo sarebbe bellissimo (d’altronde se sei ospite a casa di qualcuno e il mangiare non ti piace non puoi certo essere sincero), ma che sembrerebbe troppo il partito personale di D’Alema (e in un ambiente pieno di invidie questo conta), il fotografo risponde così.

“Non ci avevo pensato. Ma chissenefrega. Voi capite qual è il messaggio? Significa “noi diamo il massimo per i lavoratori, il massimo per la sanità, per i precari, per i pensionati, il massimo per i disoccupati”. Con un linguaggio diverso, mandiamo un segnale alle classi più deboli: c’è un partito che farà il massimo per voi. Non vi sembra moderno?”.

L’articolista del quotidiano la definisce così.

“A suo modo, è un’idea geniale. Si dà un’etichetta nuova a una storia che da anni oscilla, nella terminologia e nella simbologia, tra democratici, progressisti e sinistra con esiti sempre meno incoraggianti. Si mette la minigonna a una tradizione che segna il passo in tutto il mondo, si colora la polvere dell’ideologia. E si ribalta il vecchio in nuovo, nuovissimo. Un tocco di dadaismo”.

Perché Oliviero Toscani deve limitarsi a fare (si spera bene) il fotografo

Cosa ne penso? A me sembra una grande stronzata, giusto per usare un francesismo.

Ecco le mie motivazioni :

  • Diamo per buono che questo logo sia realmente moderno come dice Toscani. La sinistra ha bisogno di questo? La sinistra non ha bisogno di modernità. Ha bisogno di recuperare dal PD e dall’astensionismo tutti gli elettori storici di sinistra, i quali fanno riferimento ad antichi valori che richiamano al periodo di Berlinguer. Cosa c’è di moderno in questo elettorato? Guardano al passato, non al futuro.
  • Quando guardi questo simbolo a cosa pensi? Se non sapessi che si tratta della bozza grafica del simbolo di un partito di sinistra a cosa lo assoceresti? Dubito ad un partito politico. A primo impatto mi verrebbe da pensare ad un nuovo canale tematico del digitale terrestre;
  • Passiamo al nome, MAX. Non mi sembra per nulla un nome che richiami qualcosa di sinistra. Si tratta di un abbreviativo in cui è insito un significato contrastante con il termine stesso : indica un limite massimo che si può raggiungere. Il fatto di porsi implicitamente dei limiti non fa altro che minimizzare (invece di massimizzare) l’importanza (secondo gli esponenti politici) di avere un vero partito di sinistra;
  • E ora il significato : anche volendo accettare per buono quello implicito dato dal Toscani (non è così, ma facciamo finta lo sia per ora), come pensa di poter far entrare il messaggio, che necessità di essere spiegato fino allo sfinimento per un tempo indefinito, nella testa delle persone a pochi mesi dalle elezioni? Ovviamente lui fa il logo, poi che si arrangino.

Ragiona da creativo e giudica mediocri tutti quelli che non la pensano come lui. Li chiama “quelli di sinistra cagadubbi”. Io non cago nessun dubbio, ma una certezza : Toscani è inadeguato per un ruolo, come quello che gli era stato affidato, che ha bisogno di molta più scientificità e meno fantasie. Faccia il fotografo e continui nel suo lavoro di insultatore seriale, gli riesce meglio.

Finito con questo bizzarro elemento bravo a fare PR per se stesso, un po’ meno a creare brand in politica, passiamo a parlare di Grasso come potenziale leader del nuovo soggetto di sinistra, come promesso all’inizio.

La “scelta” del(la) leader di sinistra

Dopo aver lasciato il PD il Presidente del Senato è stato accreditato dai più come il nuovo leader della sinistra anti-Renziana. Una figura di alto profilo istituzionale, un magistrato tutto d’un pezzo e una personalità in grado di federare le variegate e sperdute anime a sinistra del PD.

Non metto in dubbio che Grasso sia di sinistra, ma si tratta di una figura moderata ed equilibrata che avrebbe potuto essere, eventualmente, un potenziale premier per il partito che ha appena lasciato.

Sembra la solita storia della sinistra che non vuole fare (troppo) la sinistra :

  • Aspettano (ancora) Pisapia;
  • Mettono sul piedistallo Grasso;
  • Non si accorgono che la candidata ce l’hanno già in casa.

Di chi parlo? Della sua omologa alla Camera : Laura Boldrini.

Se la sinistra, qualunque sarà la sigla finale, non troverà un accordo col PD allora dovrà mettere in campo un candidato che parli alla sua gente. Grasso è un compromesso moderato per un’area politica che oggi non ha bisogno di moderazione.

Un conto è la moderazione dei toni, cosa diversa è la “moderazione dei contenuti”, che ti porta ad essere né carne né pesce.

La Boldrini riuscirebbe a creare una polarizzazione molto più forte per le posizioni nette prese in questi anni su determinati argomenti. Lo farebbe molto meglio di Grasso.

La sinistra-sinistra ha bisogno di questo.

Grasso è meno attaccabile. La Boldrini verrebbe martellata tutti i giorni da chi la vede come Satana e questo non farebbe altro che mobilitare maggiormente l’elettorato di riferimento.

Paradossalmente, a mio avviso, la Boldrini potrebbe essere più pericolosa di Grasso per il PD.

Perché se il nuovo soggetto non si allea con il PD allora la sfida elettorale è con il PD stesso. Non con Berlusconi, non con Salvini, non con la Meloni. Con il PD si contende una buona fetta dello stesso elettorato.

Nel bene e nel male la Boldrini ha una marea di fans per i quali è un idolo.

Ora è arrivato anche per te il momento di creare una folla di sostenitori che pendano dalle tue labbra e che ti sostengano finché morte non vi separi.

matteo spigolon

MATTEO SPIGOLON

12 anni di esperienza politica sul campo, oltre a competenze di comunicazione e marketing politico. A differenza delle tradizionali agenzie, i cui consulenti non hanno mai fatto politica attiva e non hanno mai distribuito nemmeno un volantino, conosco esattamente i meccanismi interni della politica, le cose che funzionano e quelle che non funzionano, avendo vissuto in prima persona queste esperienze.

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