Elezioni Comunali : il “trucco” della doppia preferenza. E come sfruttarlo per prendere più voti.

scheda elettoraleLa legge n. 215 del 23 Novembre 2012 ha introdotto disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali.

Una frase difficile per dire che sono state regolate le pari opportunità tra uomo e donna per :

  • Vita Politica;
  • Accesso agli organi delle società quotate;
  • Occupazione ed Impiego.

Qui si parla di politica, quindi l’ultimo punto non ci interessa, il secondo nemmeno (per il momento), il primo invece si. E molto.

Questo perché quando andrai a votare per il tuo Comune potrai esprimere due preferenze, invece che una sola.

Ricapitoliamo ed approfondiamo cosa e come puoi fare :

  • Si applica SOLO nei comuni sopra i 5.000 abitanti;
  • La seconda preferenza è facoltativa, non obbligatoria;
  • Le due persone che voti devono essere di sesso diverso. Un maschio e una femmina vanno bene, due maschi NON vanno bene, due femmine NON vanno bene;
  • Le due persone che voti devono essere della stessa lista. Se voti Pippo e Minny, che sono entrambi nella lista X va bene, se sono uno nella lista X e uno della lista Y NON va bene.

Nel caso delle Elezioni Europee sono addirittura tre le preferenze che si possono esprimere. Altre precisazioni si possono trovare nei documenti parlamentari.

Io preferisco mantenere l’attenzione sulle elezioni comunali, però, per due motivi : 

  1. Per le Europee di tratta di una norma transitoria che vale solo per queste elezioni, in attesa che entri in vigore la legge apposita sulla parità di genere nel 2019;
  2. Nelle Elezioni Comunali i candidati sono molto più “legati” territorialmente tra loro, spesso sono amici, conoscenti o vicini di casa. Di elezioni comunali, a differenza delle europee, ce ne sono ogni anno, sono molto più frequenti.

Fatte queste necessarie descrizioni, per metterti prima di tutto dalla parte dell’elettore, è arrivato il momento di capire se e come si può sfruttare questa legge a proprio vantaggio, se sei un candidato consigliere.

Ricorda che più voti prendi, più possibilità hai di essere eletto come consigliere e più possibilità hai di reclamare anche un posto da assessore o presidente del consiglio. O magari in una azienda partecipata dall’Ente, se preferisci.

Ed ecco che viene buono un termine che usano spesso gli appassionati delle due ruote (senza motore) : TANDEM.

Il TANDEM consiste in una “santa alleanza” elettorale tra due persone di sesso diverso della stessa lista (o partito), con l’obiettivo di ottenere vantaggi elettorali per entrambi. Oppure nell’immediato per uno solo dei due, che si impegna poi a riconoscere questo aiuto “favorendo” l’altra persona in altri ambiti, legalmente si intende.

Quali vantaggi comporta il TANDEM?

  • Incremento del numero di voti come conseguenza dell’allargamento della base elettorale (ai miei dico di votare anche te come seconda preferenza e tu fai lo stesso con tuoi);
  • Diminuzione delle spese elettorali (materiale elettorale prodotto in coppia per rafforzare il “legame” politico);
  • Eliminazione di rivali politici interni alla lista o partito.

Tutto così facile? Non proprio.

Non è che puoi fare un tandem con chiunque all’interno della tua lista, il “partner” va selezionato secondo precisi criteri. Non basta sapere che deve essere di sesso opposto al tuo. Non basta che l’altra persona ti sia simpatica o che abbia potenzialmente molto consenso.

Qui entrano in gioco diversi fattori, che vanno analizzati da esperti, perché altrimenti rischi di annullare tutti i vantaggi e farti molto, molto male.

Se non ti affidi a chi, oltre ad avere competenze di comunicazione e marketing, ha anche una consolidata esperienza politica rischi di partire col piede sbagliato e di buttar via un sacco di soldi e di tempo. E la tua carriera politica, che può finire prima ancora di iniziare.

matteo spigolon

MATTEO SPIGOLON

12 anni di esperienza politica sul campo, oltre a competenze di comunicazione e marketing politico. A differenza delle tradizionali agenzie, i cui consulenti non hanno mai fatto politica attiva e non hanno mai distribuito nemmeno un volantino, conosco esattamente i meccanismi interni della politica, le cose che funzionano e quelle che non funzionano, avendo vissuto in prima persona queste esperienze.

4 commenti su “Elezioni Comunali : il “trucco” della doppia preferenza. E come sfruttarlo per prendere più voti.”

  1. Piccola incongruenza logica nella vostra esposizione dei criteri necessari per indicare i due candidati nelle elezioni comunali
    “Se voti Pippo e Pluto che sono entrambi nella lista X va bene”…
    In realtà non va bene per nulla perché Pippo e Pluto sono due maschi. Casomai Pippo e PlutA! 😉 Ovviamente si fa per ridere.
    Buon lavoro

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  2. Ciao a tutti volevo chiedere questo: se due candidati uno uomo e una donna hanno lo stesso cognome e fanno parte della stessa lista gli elettori se votano solo con i due cognomi si intende valido il voto? E se votano un uomo della stessa lista e la donna col cognome omonimo secondo voi il voto è valido ? Poiché si intende votare sempre un uomo e donna? Grazie

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    • Ciao Antonella. Bella domanda. Bisognerebbe vedere nelle casistiche di cui disporranno sicuramente i presidenti di seggio. Di solito si dice che deve prevalere la volontà dell’elettore. Quindi il buon senso dovrebbe far intendere che se un elettore scrive due preferenze e riporta lo stesso cognome si tratta della volontà di esprimere una doppia preferenza di genere. Purché ci siano solo un maschio ed una femmina con lo stesso cognome all’interno della stessa lista. L’alternativa è che venga dato solo il voto alla lista perché lo credono un errore e non sono in grado di individuare quale dei due candidati si voleva votare. Le mie sono ipotesi ovviamente.

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