Le 3 regole base per scrivere un comunicato stampa politico che i giornalisti saranno felici di pubblicare

comunicato stampa politico“Quel maledetto giornalista non ha scritto una virgola del mio/nostro comunicato”

“Quel giornale non ci dà spazio”

“Il Bugiardino ci boicotta perché è di destra/sinistra”

Quante volte dalle bocche dei politici escono queste affermazioni?

Te lo posso dire per certo, visto che a volte gli interessati se ne lamentano direttamente con noi giornalisti, in telefonate dal tono tutt’altro che conciliante.

L’accusa, ovviamente, è quella di non prestare attenzione alle “issues” proposte dal Tizio, di essere di parte, di fare male il mestiere (che qualcuno, mi sfugge il perché, definisce il più antico del mondo).

La sostanza, però, è di fatto un’altra : il politico ricerca, giustamente, visibilità.

Ne ha bisogno, specialmente nello scenario odierno, dove l’immagine, l’apparire, l’esserci “qui e ora” è fondamentale.

Tutti sono connessi con tutti; tutto sanno (o, meglio, credono di sapere) tutto; l’informazione è molto ‘usa e getta’, e bisogna ‘stare sul pezzo’ il più possibile per non perdere terreno, sia rispetto agli avversari, sia (soprattutto) con i concorrenti interni.

Basta poco per uscire dal ‘circuito’ : ci sarebbero mille esempi di esponenti di questo o quel partito, piuttosto che aspiranti fondatori di nuovi soggetti, che sono partiti con una presenza ‘pesante’ sui media (tradizionali e moderni), per poi finire/tornare rapidamente nell’oblio. 

Ma sei sicuro che tutto questo sia sempre e solo colpa di cronisti, direttori ed editori? Davvero pensi che non ti pubblichino solo per avversione politica e/o personale?

O forse anche tu qualche errore lo commetti nella tua attività di comunicazione?

Se ti sta venendo il dubbio che nella tua strategia comunicativa ci sia qualche falla (e, anche se ti sembrerà impossibile, molto probabilmente c’è), allora dai un’occhiata qui.

3 semplici regole per scrivere un comunicato stampa politico

Semplici, ma fondamentali.

Quindi presta molta attenzione ad ogni singola parola.

1. Dai una notizia

Sembra quasi una scemenza, ma purtroppo spesso è il primo motivo per cui non ti pubblicano. Se mandi un comunicato stampa dove non dici niente di concreto, magari per dare anche tu l’ennesimo commento su un’altra notizia, probabilmente il tuo comunicato stampa passerà inosservato, dato che la stessa (inutile) cosa l’avrà magari già detta qualcun altro, e magari meglio di te.

2. Sii breve e concreto

Più cose scrivi, meno te ne pubblicheranno. Un giornalista di prassi non pubblica un comunicato stampa così come gli arriva; ne estrapola i contenuti principali e ci costruisce intorno l’articolo. Se scrivi un comunicato lungo, magari pieno di informazioni ‘di corredo’ e buttandoci dentro diverse questioni, costringi l’articolista a ‘selezionare’ cosa riportare, col rischio che rimangano fuori tematiche importanti o che il tuo pensiero, nel ‘taglia e incolla’, esca meno chiaro e preciso di come volevi. Concentrati quindi su un tema, sviluppalo in maniera snella, e magari evidenzia già tu (ad esempio con l’utilizzo del grassetto) le parti più interessanti.

3. Non dare per scontata la controparte

Il giornalista lavora per il giornale ed è al servizio dei lettori, quindi non è un tuo dipendente. Inviare il comunicato stampa e basta, magari senza prendersi la briga di salutare e ringraziare nel testo della mail, è segno di poca educazione, quando non addirittura di arroganza. Perdi un paio di minuti in più, ma due righe scrivile : creerai un contatto umano, che è sempre una buona cosa. Magari, perché no, anche una telefonata può dare una mano : se non rubi più di 5 minuti al tuo interlocutore (che, viceversa, potrebbe infastidirsi), potrai spiegargli meglio l’importanza della tua dichiarazione, o dell’iniziativa che vai a pubblicizzare. E così, magari, farà uno sforzo in più per trovarti uno spazio.

Riassunto

Contenuto, concretezza e gentilezza sono tre ‘armi’ basilari per incrementare le proprie possibilità di vedersi pubblicato un comunicato stampa. Perché, una volta giunto in redazione, sarà insindacabile giudizio del cronista e/o del direttore decidere che fare del tuo scritto. E sarà allora che aver seguito i consigli di cui sopra potrebbe far svoltare in senso a te favorevole la scelta di chi dovrà o meno scrivere di te.

Oltre a questo, poi, ci sono chiaramente tutta una serie di ‘pratiche’ (qualcuno, perfidamente, le definirebbe “trucchetti”) per migliorare il proprio rapporto coi media tradizionali.

 

matteo spigolon

MATTEO SPIGOLON

12 anni di esperienza politica sul campo, oltre a competenze di comunicazione e marketing politico. A differenza delle tradizionali agenzie, i cui consulenti non hanno mai fatto politica attiva e non hanno mai distribuito nemmeno un volantino, conosco esattamente i meccanismi interni della politica, le cose che funzionano e quelle che non funzionano, avendo vissuto in prima persona queste esperienze.

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