Giacomo Mirto

Il primato del Leader rispetto al Partito ed all’idea politica

marketing politico elettoraleI recenti fatti accaduti internamente alla Lega Nord, compresa la stessa affermazione di Salvini come leader, e i recenti risultati elettorali di partiti come Syriza in Grecia, il Front National in Francia e l’UKIP nel Regno Unito, sono l’emblematico esempio di come oggi la politica non sia più incentrata sull’ideologia o sul partito, ma sulla persona.

Gli elettori si affidano sempre meno al “voto militante” infatti e sempre più attuano una scelta elettorale in base al leader che il partito in quel momento esprime.

In uno studio del politologo Allen, si dimostra la scientificità di tale affermazione mostrando come in Inghilterra nel 1964 il 44% degli elettori si identificassero unicamente in un partito mentre nel 2005 solo l’8% affermava di votare per appartenenza ideologica.

Le ragioni di questo cambiamento culturale sono molteplici ma le radici sono da ricercarsi nella “mediatizzazione” della politica e nel suo intreccio ormai indissolubile con la televisione prima ed internet poi.

L’evoluzione della televisione ha cambiato infatti il ruolo del politico al quale è richiesto oggi di indossare una “maschera” costruita ad hoc per fare breccia nell’elettorato di riferimento. Maschera che punta più sulla pancia e sulle emozioni delle persone che a veicolare concetti ideologizzato. 

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L’evoluzione della Comunicazione Politica in Italia : un po’ di storia fino ai giorni nostri

comunicazione politicaFare politica implica per definizione comunicare. Comunicare con le masse, con i giornalisti, con il proprio partito e oppositore. Ma sempre di comunicazione si tratta, comunicazione politica in questo caso.

Ma come si è evoluto il rapporto tra comunicazione e politica nel corso del tempo? Prendendo anche solo l’ultimo secolo abbiamo assistito ad almeno 3 grandi mutazioni, riconosciute unanimemente da tutti gli addetti ai lavori.

Una grande fase è quella che ha caratterizzato la prima metà del ‘900.

Qua non esisteva ancora una vera e propria strategia e regia comunicativa, molto era lasciato nelle mani dei singoli candidati e quindi dei volontari che li sostenevano localmente.

Affidandosi a mezzi propri e talvolta di fortuna, contattavano per lo più privatamente le persone del proprio paese, amici e conoscenti, cercando di convincerli a votare il candidato del partito di appartenenza. Tutto era molto “hand made” per usare un termine in voga oggi.

I canali d’informazione, per lo più radio e giornali, non elaboravano o giudicavano quanto detto da un politico, ma semplicemente lo riportavano tale e quale. Si limitavano cioè alla lettura di sporadici comunicati non pensando neanche lontanamente di dare un giudizio morale, ne tantomeno di intromettersi nella loro vita privata. 

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