Se stai leggendo questo articolo è perché ancora non riesci a spiegarti cosa realmente sta succedendo.
Tranquillo, non ci sono riusciti nemmeno la stragrande maggioranza degli americani.
Mi riferisco a Donald Trump e al fatto che tutti i sondaggi lo danno per vincente alle primarie del partito repubblicano (almeno per il momento).
Inizialmente si dava per scontata la vittoria di Jeb Bush, che avrebbe poi raggiunto Hillary Clinton (data per vincente tra i democratici) nella corsa alla Casa Bianca, per la riedizione, dopo molti anni, della sfida tra le due famiglie/dinastie.
Ma Donald Trump si è messo in mezzo ed è entrato nella corsa alle primarie come un elefante in un negozio di cristalli (cosa che sta cercando di fare anche Bernie Sanders dall’altra parte).
Folle enormi di persone entusiaste lo attendono ad ogni comizio.
Ma quali sono i segreti (e le strategie) di questo miliardario americano che piace così tanto anche ai ceti sociali più bassi?
Ne ho individuati tre nello specifico.
#1 Target
Donal Trump ha scelto scientificamente a tavolino il tipo di elettore di cui voleva il sostegno.
- I sognatori : coloro che vogliono che il famoso “sogno americano” continui ancora;
- I prestigio : coloro che vogliono mantenere la supremazia degli Stati Uniti nel mondo, in ogni settore, oggi messa in discussione dall’offensiva cinese (e non solo);
- I ceti medio-bassi, che percepiscono il paese come insicuro a fronte della crescente delinquenza portata da un gran numero di clandestini provenienti dal Messico;
- Quelli senza lavoro : ricordate la frase “Riporterò i nostri posti di lavoro da Cina e Messico. Riporterò in America i nostri soldi” ?! Riferendosi alle delocalizzazioni delle imprese americane e alla manodopera a basso costo che fa concorrenza sleale.
#2 Posizionamento Politico
Donal Trump, con il suo slogan “Make America Great Again”, si è posizionato come un vincitore, come il salvatore della patria e l’unico che può far rivivere il sogno americano e far tornare grande l’America, per renderla di nuovo la prima potenza mondiale in ogni campo.
Da qui l’implicito giudizio sugli otto anni disastrosi dell’amministrazione Obama, che secondo lui ha indebolito enormemente (su più fronti) gli Stati Uniti d’America.
Inoltre si è posizionato come un candidato assolutamente indipendente e non influenzabile dalle lobby.
Ricordate la frase : “Non ho bisogno dei soldi di nessuno, non userò i soldi dei lobbisti. Userò i miei. Io sono molto ricco, sono davvero ricco, per questo i lobbisti hanno zero possibilità di convincermi o influenzarmi.” ?!
#3 Focalizzazione
Il punto su cui si è più focalizzato Donal Trump, che è anche quello per cui è stato ferocemente criticato, è l’immigrazione irregolare.
Ricordiamo i continui attacchi ai messicani che “portano droga, crimine e stupri” (salvo poi ribadire che non tutti sono così), la volontà di rimpatriare tutti i clandestini e di costruire un muro al confine col Messico per fermare l’ondata migratoria.
Questo gli ha portato un grande consenso tra il ceto medio-basso impoverito dalla mancanza di lavoro e frustrato dalla crescente delinquenza straniera e, a livello geografico, negli stati del sud a maggioranza repubblicana.
D’altronde il suo primo obiettivo è vincere le primarie repubblicane e i voti li deve andare a prendere dove ci sono più repubblicani in target.
Come finirà la partita? L’esito è ancora molto incerto, soprattutto perché i tanti candidati ed i notabili di partito stanno facendo (e faranno) di tutto per ostacolarlo.
E come dico sempre, i sondaggi lasciano il tempo che trovano (se sono come in Italia).
Vedremo alla conta dei voti, l’unico vero e reale sondaggio (che funziona).